Calciatori
e falsi in bilancio
di Rico Guillermo
Le novita' sul caso Cirio inducono ad una riflessione che mi sembra doverosa, come cittadino e come appassionato di sport.
La morte
di Pantani ha fatto vibrare di commozione tutto il mondo, ma vibranti
sono state pure le accuse lanciate ai magistrati per le inchieste sullo
sport.
Berlusconi
ci ha poi messo la sua con il commento sulle perquisizioni ai club calcistici
ed il solito sospetto mirato a gettare discredito sulla magistratura.
Evviva, populismo a volonta'!
Pero', c'e' un pero', qualche pentola si comincia a scoperchiare, e questi magistrati fissati, politicizzati, moralisti e malati di protagonismo avevano ragione: il marcio c'e'.
Si scopre che nel 2000 Cragnotti pago' i premi-scudetto della Lazio campione d'Italia con fondi sottratti alla Cirio. E la scoperta deriva proprio dal tanto vituperato esame dei documenti della societa' sportiva Lazio, confrontati con quelli della finanziaria Cirio.
Il prossimo passo dell'inchiesta sul crac Cirio potrebbe riguardare alcune trattative del calciomercato, e in particolare il passaggio di giocatori tra la Lazio di Sergio Cragnotti e il Parma Calcio nel periodo in cui il club parmense era in mano alla famiglia Tanzi.
Oggi i rampolli delle due famiglie - legate anche a Capitalia - sono soci in una agenzia per calciatori da ingaggi stratosferici.
Dunque l'ipotesi iniziale degli investigatori non era tanto peregrina, ma chissa' quanti faranno rilevare questo aspetto della cosa e con quale risonanza. Qualcuno dovrebbe dirlo in un programma di calcio, con il dovuto risalto.
Ma qualcuno potrebbe pure casualmente ricordare la vicenda Lentini, quella del Milan, di un falso in bilancio e di compensi diversi da quelli dichiarati. Una vicenda che si chiuse per prescrizione grazie alla legge sul falso in bilancio varata il giorno prima dal governo Berlusconi.
Sospetti?
Ma no. Solo i magistrati possono essere sospettati.
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