NOTIZIARIO del 01 marzo 2004

 
     

Il figliol prodigo.
Centrosinistra e diversita' politica.
di Roberto De Luca*

Dietro una definizione errata si può a volte nascondere la volontà di occultare la vera natura della cosa o del concetto che si vuole descrivere. L'intera vicenda dello sdoganamento di Paolo Cirino Pomicino da parte del centro sinistra, con artefice primo l'On. Clemente Mastella, costituisce un esempio di scorretta definizione di un'operazione politica che lascia perplessi molti militanti di quell'area.

Che l'accostamento tra il rientro di Pomicino nelle file del centro sinistra e la nota parabola del figliol prodigo sia incongruo, lo dimostra il fatto che, nella parabola evangelica, il figlio primogenito ritorna pentito alla casa paterna, dopo aver dilapidato la parte di eredità che gli spettava. Ma, al di là di questo aspetto semantico secondario, è bene soffermarsi sulla reazione di una parte della sinistra e su quella dei Movimenti per capire quale sia la portata dell'operazione politica e a quali conseguenze potrebbe essa portare in Campania ed in Italia.

Incominciamo allora col considerare attentamente le parole di Luisa Bossa, sindaco di Ercolano in quota DS, che ritroviamo in una sua lettera pubblica su La Repubblica, edizione di Napoli, del 27 Febbraio 2004: "Ci sarebbe di che sussultare a scoprire che le ragioni di un rinnovato patto di governo regionale possano approdare ad un richiamo, incomprensibile nella civiltà della politica, a un miliardo e 450 milioni di euro in dotazione ad un assessore dello stesso partito di Pomicino, per la tutela del ciclo delle acque." Queste parole suonano come un nefasto presagio, ancorché esse siano pronunciate con scrupolosa cautela. Ma esse risultano ben chiare per ciò che riguarda il settore di intervento di un futuro assessorato regionale dell'area politica dell'ex ministro e le cifre in gioco.

La stessa Luisa Bossa, nella stessa lettera, ripropone un tema caro ad una certa classe dirigente, emersa solo grazie alla forte richiesta, da parte della società civile, di un rinnovamento de lla rappresentanza politica locale e nazionale in seguito alle note vicende degli anni '90. Ella dice, infatti: "Vincere per vincere, come che sia, è approdo mirabilmente miope per una politica che, in tempi bipolari, smarrisce invece di evidenziare le diversità di proposte e metodo rispetto agli avversari". E forse questa frase chiarisce ancora meglio il disagio di un'intera classe dirigente dell'area del centro sinistra nei confronti di questa operazione di contro-lifting.

Suscitano invece simpatia le parole di Pancho Pardi, che forse ignaro dei fatti noti al sindaco di Ercolano, dichiara: " Se (Pomicino, n.d.r.) vuole restare in coalizione, cominciasse a non pretendere nulla e a rinunciare allo pseudonimo di un glorioso capo indiano come Geronimo".

Nemmeno Pecoraro Scanio preclude in modo netto l'ingresso di Cirino Pomicino nel centro sinistra, cosa che vedremo risulta comunque impossibile per qualsiasi esponente di qualsiasi forza diversa da Alleanza Popolare, che, peraltro, ha promosso l'azione di ripescaggio, ma dichiara di non voler considerare un maestro chi è stato l'artefice del fallimento della cosiddetta Prima Repubblica.

Insomma, un'operazione politica ampiamente criticata, ma ormai accettata come inevitabile. Su questo aspetto mi vorrei allora soffermare.

E' chiaro, dalle parole del sindaco di Ercolano, che ancora esiste una parte della classe dirigente del centro sinistra che non vuole rinunciare alla diversità rispetto alla compagine del centro destra che, come di forza di governo, ormai affanna in un contesto politico caratterizzato da conflitti di interessi. Esistono inoltre diversi segnali che ci indicano che, a partire dai prossimi appuntamenti elettorali, per continuare con le prossime elezioni amministrative del 2005, quando si rieleggerà il consiglio regionale campano, e poi con le politiche del 2006, il centro sinistra avrà la strada spianata in Campania e successivamente in Italia.

Diventa allora ancora più incomprensibile il "vincere per vincere", se si guardano ai prossimi appuntamenti elettorali in questa prospettiva. E dunque la vicenda va inquadrata in un più ristretto ambito, per cercare di capire il ruolo di Alleanza Popolare nell'ambito del centro sinistra in Campania.

L'On. Clemente Mastella non ha mai fatto segreto dei suoi criteri di raccolta del consenso, dichiarando, in occasione delle scorse elezioni amministrative, che il suo partito corre per vincere e che i suoi sostenitori anelano alla vittoria. Sembra quindi che questo atteggiamento non sia già dettato dal "vincere per vincere" quanto dal "vincere per amministrare". E quando amministrare significa poter gestire progetti e appalti, per un totale in euro dell'ordine di grandezza di quello indicato dal sindaco di Ercolano, in un ramo dove la famiglia dell'ex ministro Pomicino vanta qualche esperienza, allora il vincere per amministrare diventa di vitale importanza.

E senza chiedere altro, come richiede il prof. Pardi, si è già ottenuto qualcosa.

E appare anche chiaro che, con l'On. Mastella che fa da traghettatore delle anime perse alla causa dell'anti-berlusconismo, nulla possono le forze politicamente e moralmente integre del centro sinistra.

Ecco allora che il ruolo dell'Osservatorio sulla Legalità, così come delineato in vari interventi del Presidente Rita Guma, diventa importante anche in un prossimo domani, quando il berlusconismo avrà "abbandonato il campo", vuoi per impraticabilità, vuoi a causa di una sconfitta.

E' infatti probabile che, cambiato il comando del timone del Paese, il centro sinistra smetta di interessarsi dei conflitti di interessi, visto che alcuni conflitti potrebbero allignare anche nei ranghi opposti a quelli dei "berluscones".

E' inoltre probabile che le questioni relative alla libertà di informazione possano ancora risultare d'attualità in un contesto politico diverso, così come ci sembrano dire il caso di Massimo Fini, quando, ricordiamo, l'Osservatorio sulla Legalità è intervenuto in modo diretto nella difesa della libertà di espressione di un giornalista, e l'ultimo caso D'Alema - Travaglio, dove, ancora una volta, l'Osservatorio ha sostenuto le posizioni del giornalista.

E, in ultimo, visti i presupposti sui quali si fondano le alleanze politiche in Campania, forse si renderà necessaria una presenza ancora più capillare dell'Osservatorio sulla Legalità in questa regione, in una futura stagione politica dove sia il governo centrale, sia il governo locale sarà affidato al centro sinistra.

Ma da ora sia chiaro che, qualsiasi le condizioni al contorno, noi opereremo senza fare sconti a chicchessia.

* responsabile Osservatorio sulla legalita' onlus Campania

by Bollettino Osservatorio

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