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NOTIZIARIO del 01
marzo 2004
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Verso
le Europee Come dice Furio Colombo nel suo editoriale del 28 febbraio: "Il governo si é adoperato nel tradire i soldati italiani impegnati - in una missione di pace." "Sul piano parlamentare - continua - negli ultimi giorni il ricatto si è realizzato presentando ai senatori un unico decreto che rifinanzia, insieme e con un unico voto, missioni di pace regolate da trattati da un lato, e la guerra privata di Berlusconi, dichiarata con una stretta di mano tra lui e Bush, senza politica estera, senza trattati, senza accordi, senza voto (c'è stato solo un voto per la pace, non per la guerra) Per la prima volta dal 1945 ha messo soldati italiani a disposizione discrezionale di altri governi (in spregio all' art. 11 della costituzione) ". Continua F.Colombo: "Noi abbiamo da fare a difendere i diritti dei soldati italiani mandati allo sbaraglio". Pero' - dico io - non basta. Intanto, la missione 'umanitaria' a Nassirya aveva proprio lo scopo non palese di riottenere il contratto del petrolio sottoscritto dall'Eni (cfr. Le guerre del petrolio, ed Riuniti, autore Benito Li Vigni, ex- alto funzionario dell'Eni) , e in particolare tale contratto sembra riguardasse proprio Nassirya, dove sono stati dislocati (e sono morti) i nostri uomini, ed il cui nuovo governatore e' proprio un'italiana, Barbara Contini (la cui nomina e' stata attribuita agli Americani. Il viceresponsabile del comitato che distribuisce gli appalti fra le nazioni della coalizione e' poi un uomo di fiducia di Lunardi, tale Lino Cardarelli. A margine di queste osservazioni c'é da chiedersi perché queste importantissime e "strane" coincidenze, rilevate solo da Veltri e Sylos Labini, siano cadute nel silenzio più assoluto dei pacifisti, dei leaders dissenzienti della sinistra come Diliberto e Bertinotti, e in un a certa misura anche dei Verdi, che pure si sono dichiarati a favore del NO al rifinanziamento della missione. Inoltre, premesso che i contratti con Saddam ce li avevano tutti i grandi paesi europei (Francia, Germania, e Russia, che pero' non sono entrati in guerra), Berlusconi si é valso della menzogna furbesco-umanitaria (la scusa dell'ospedale da campo), per mettere materialmente il piede sul terreno, a Nassiryia, con i carabinieri, li' dove c'erano i pozzi (salvo poi dicharare, il 3 dicembre 2003, avendo sulla coscienza la morte dei carabinieri, "che D'Alema non li avrebbe mai mandati allo sbaraglio"). D'Alema si é invece vantato, successivamente, di avere parlato con gli Irakeni del governo provvisorio, insieme a una delegazione di socialisti europei, per capire che cosa vogliono fare degli antichi contratti. E loro avrebbero risposto:" Liberateci dagli americani". Il gioco si é fatto allora molto complesso. 1) Berlusconi ha rilanciato l'umanitario, usando come foglia di fico la buona volontà e le competenze della signora Contini (che vanta un'esperienza ventennale di membro della ONG , in Afganistan, in Bosnia Erzegovina e in Kossovo), per aiutare gli irakeni a soddisfare le proprie terribili urgenze quotidiane (acqua , elettricità, medicine, cibo), naturalmente con la collaborazione di nuovi militari italiani che hanno sostituito sul territorio i carabinieri rientrati. 2) Lunardi e Berlusconi hanno sempre l'occhio vigile agli interessi concreti nazionali (i vecchi contratti petroliferi di Nassiryia, da un lato, e i nuovi appalti per le nostre industrie, in attesa di nuovi contratti che rilancino la precaria economia italiana) . 3) Fassino affonda con il suo duplice argomento: cultura di governo e ricostruzione dell'Irak. Alla sinistra DS, ai comunisti italiani, ai Verdi, a Rifondazione e alle folle pacifiste della bandiera arcobaleno, egli dice: "La guerra é finita". Ora c'e' l'economia e l'umanitario da rilanciare, con la ricostruzione. Da qui la spaccatura del fronte ulivista in riformisti responsabili, da un lato, e radicali , gente del NO, dall'altro. In conclusione, non si puo' non constatare , con tristezza, la frammentarietà atomizzata e inconcludente del discorso della sinistra. Non si capisce in fatti quale sia il progetto globale alternativo che vuole presentare agli elettori delle prossime elezioni europee, tappa in eludbile verso quelle italiane del 2006. Ancor più devastante la carenza strategica di fondo , che non tiene conto delle risposte a domande che costituiscono una premessa n ecessaria per il prossimo giugno: a) quali sono gli interlocutori europei con i quali si vuole fare blocco a Strasburgo, per creare nuovi ed efficaci gruppi parlamentari ? ( Lo scopo essenziale resta quello di far partire le truppe d'occupazione , e restituire all'Onu il suo ruolo centrale nella gestione della ricostruzione) b) quale politica economica in Europa ( in difesa della legalità, per il rilancio dell'economia e della ricerca, per una politica fiscale equa , e contro i paradisi off shore ) ? c) quale politica estera per il Medio oriente e per il Mediterraneo dell'altra riva ? d) quale politica energetica per l'Europa ? e) quale politica sociale? Noi, cittadini elettori vorremmo capire. Se non ora, quando? * gia' direttrice dell'Istituto italiano di cultura di Marsiglia _____________ I
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