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NOTIZIARIO del 20
febbraio 2004
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Lettera
aperta a Piero Fassino Caro Fassino, stamattina alla trasmissione di Piroso Omnibus su La Sette ci siamo resi conto che il salotto buono di cui é portavoce M.Sorgi, direttore de La Stampa, le dà ragione. Il "salotto buono" si appresta anche a cambiare le carte in tavola anche alla direzione della Confindustria, per dare una mano autorevole a Prodi: la strategia é quella di sostituire la prestigiosa immagine della Ferrari a quella internazionale, ma meno prestigiosa, delle televisioni berlusconiane e delle mozzarelle. Con le pacche sulle spalle e le corna dietro la testa non si va da nessuna parte, e l'establishment se ne rende conto. Quindi la svolta politica del Partito riformista, con la sua cultura di governo, riceve numerose benedizioni... Veniamo ora al fondo delle sue risposte sul rifinanziamento della missione in Irak, sulle pensioni ecc... Io ho fatto la mia educazione linguistica e filosofica sul noto testo di Blaise Pascal, les Lettres provinciales , nel quale il filosofo criticava ferocemente, nei loro presupposti teologici, le posizioni accomodanti dei gesuiti, che sono stati , guarda caso, i suoi maestri di vita. Sappiamo che era la casistica alla base della loro teoria religiosa, grazie alla quale erano in grado di assolvere i potenti regnanti da tutti i loro peccati, anche i più gravi, promettendo loro il paradiso con con 3 rosari e 4 Ave Maria... Lei recita puntualmente nelle sue interviste i rosari - dialoganti , per essere assolto prima di tutto dalle lobbyes ed ottenerne l'appoggio, e poi dall'opinione pubblica in generale , soprattutto quella moderata, sulle drammatiche questioni di politica estera e sulle question i sociali (pensioni, welfare, tutele). Non si concederà mai deviazioni sulla questione morale, perché sa che urterebbe pericolosamente le suscettibilità dei suoi sponsor, dei quali condivide la vecchia linea gattopardesca: perché tutto resti tale e quale bisogna che tutto cambi. Io cercherei quindi di mettere a nudo la sua ipocrisia che lei vuole spacciare per senso di responsabilità. La guerra anglo-americana e la nostra missione in Irak: lei sa benissimo che essa trae origine da un potente conflitto di interessi, che fa parte del DNA della oligarchia petrolifera al potere in Usa, che - il migliore esempio é l'azione dell'Hulliburton, già largamente perseguita dalla magistratura in Usa per problemi di gestione irregolare - guidata personalmente dal vicepresidente Cheney, ha approfittato e approfitta della spedizione militare in Irak non solo per una questione di strategia geopolitica, ma soprattutto per sequestrare le risorse petrolifere irakene, e per ottenere lucrosi contratti di appalti in vista della ricostruzione. Lei sa benissimo che se la guerra si é fatta senza l'Onu é stato proprio per impedire che fosse l'Onu ad amministrare le risorse petrolifere, a restituirne il frutto al popolo irakeno, e a distribuire contratti per la ricostruzione fra tutti i membri della comunità internazionale. La situazione su questo punto non é cambiata, né cambierà, (anche se le scuole sono tornate a fun zionare, se la Croce Rossa trasporta morti e feriti a seguito degli attentati, e se le istanze cosiddette umanitarie sembrano apparentemente fornire validi motivi alla permanenza dei nostri carabinieri. In realtà li' la guerra continua e anche i rastrellamenti. L'intervento umanitario non viene sufficientemente consentito e i nostri uomini rischiano la vita per un aumento di stipendio, nemmeno poi tanto consistente. Ma lei ha un occhio all'economia del paese : si' ai contratti per le nostre imprese, ma per le bandiere arcobaleno non bisogna esagerare: sono la coreografia necessaria, ma non certo sufficiente... 1) La sua ipocrisia consiste nel chiedere al governo Berlusconi di fare tutto perché sia l' Onu a gestire la faccenda, un minuetto che rima col nulla, perché il Presidente del Consiglio, al momento attuale, crede più nell'esercito americano, malgrado il crescente numero di perdite, piuttosto che nei caschi blù, disarmati, a fronte della pericolosità degli sciiti. 2) Inoltre, chiedere al governo di "scorporare il rifinanziamento delle missioni"che sono di segno diverso "rispetto a quelle promosse dal Centro-sinistra", é un'ingenuità, e lei é troppo intelligente per non saperlo. Ci sarà sempre il suo ex -pupillo , il molto intelligente Ferrara a chiedere al governo di non farlo, per salvare la stategia dei riformisti, e spaccare i DS sulla questione della pace , che ha visto milioni di persone nelle strade. Lei e Rutelli giocate a fare "i responsabili", continuando nel minuetto togliattiano del compromesso, ancora prima di combattere. Si accetta anche la monarchia, vero? Lei fa l'opposizione di Sua Maestà (che pero' é altamente incostituzionale). 3) Sulle questioni sociali (welfare, pensioni e tutele), lei collabora a migliorare le proposte del governo per azzerare la combattività del sindacato, che, da antico apparatnhik, lei preferisce svolga la funzione di cinghia di trasmissione delle volontà del partito e, aggiungo, del Salotto buono...In nome della cultura di governo. La sua vocazione é fare il minuetto parlamentare con Casini e Follini, ripercorrendo l'antica strada perbenista del partito di lotta e di governo, che é stata la tradizione P.C.I. Bene hanno fatto Falomi e Tania De Zuleta a non accettare questa logica, o meglio questa casistica, e a combattere col NO, senza se e senza ma, per la pace e per la difesa della legalità, nazionale e internazionale. Lei sarà ancora segretario del partito, ma al prossimo congresso dovra' confrontarsi con tutte le persone, per ora minoritarie, che non condividono le sue posizioni. E personalmente spero che vincano! Quindi il 20 marzo faccia una bella gita in campagna: cosi' il giorno dopo, per San Benedetto, troverà la rondine e la colomba della pace, sotto il tetto! E potrà ancora dire di essere un pacifista di lotta e di governo. I suoi veri
padri e maestri ne saranno molto lieti! Un allievo brillante... * gia' direttrice dell'Istituto italiano di cultura di Marsiglia by Bollettino Osservatorio _____________ I
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