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NOTIZIARIO del 18
febbraio 2004
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Berlusconi,
l'evasione fiscale Sabato 14 febbraio su "Il Sole 24 Ore" e' comparso un articolo di Fiorella Padoa Schioppa dell'ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica). Si intitola "L'economia italiana: apologia e dati". Dice la Padoa Schioppa: "...dispiace che la recente pubblicazione su un paginone del Foglio di una messe di statistiche raccolte dal coordinamento nazionale di Forza Italia sia divenuta piu' un'occasione apologetica che informativa delle luci e delle ombre che si proiettano sul nostro sistema economico." "Come spiegare altrimenti l'omissione del dato della pressione fiscale prevista per il 2003, visto che esso e' fornito dal Sistan (Sistema statistico nazionale) e visto che tutte le altre evidenze empiriche riportate sul paginone di quel quotidiano si estendono fino all'anno passato, se gli aggiornamenti ufficiali, come in questo caso, esistono?" chiede Padoa Schioppa. "Un lettore malizioso e' tentato di pensare - prosegue la ricercatrice - ma un consumatore inconsapevole rischia di sentire, che quel dato manca in quanto nel 2003 la nostra pressione fiscale, lungi dall'essere diminuita, e' sensibilmente aumentata (al 42,1% dal 41,7% del 2002, mentre stava al 42,3% nel 2001, al 42,5% nel 2000); il che rende sorprendente il commento allegato, secondo cui "durante la prima meta' di questa legislatura la pressione fiscale e' calata di 1% rispetto al 2000 e la tendenza e' progressiva"". Ormai siamo al punto che i commenti e le interpretazioni dei dati reali che ci vengono somministrati tutti i giorni da giornali e telegiornali andrebbero effettivamente sempre verificati con attenzione alla luce dei numeri cui si riferiscono, perche' non e' raro che i dati dicano bianco e il commento riferisca nero, approfittando della momentanea disattenzione o della fiducia generalmente accordata da lettori e ascoltatori. Una notizia Ansa di oggi riferisce alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi a proposito di tasse e prezzi: "Il governo - dice il premier - va avanti con il programma di riduzione delle tasse previsto". E conta di ridurre le imposte in due momenti diversi: con la Finanziaria 2005 e con la finanziaria 2006. "La riduzione dell'imposizione fiscale - ha detto - sara' l'imperativo categorico, il primo punto dell'impegno della maggioranza". Dire che un programma di riduzione delle tasse va avanti induce a pensare che si stia proseguendo, e che dunque qualcosa sia gia' stato fatto. Ma i dati non dicono questo: la pressione fiscale e' diminuita rispetto al 2000, ma e'aumentata rispetto al 2002. Conclusione: il Governo non ha fatto ancora niente per diminuirla. Quindi deve ancora cominciare, non sta andando avanti. Contro i rincari e i prezzi troppo alti giornali e telegiornali di ieri annunciavano provvedimenti da parte del Ministro Tremonti che, allo scopo, avrebbe impiegato gli agenti della Guardia di Finanza. I servizi televisivi erano corredati da immagini di repertorio con gruppi di finanzieri a caccia di infrazioni fra le bancarelle di un mercato all'aperto. I filmati sembravano suggerire una correlazione diretta tra intervento dei finanzieri e immediato calo dei prezzi. Tuttavia, come ha chiarito ai giornalisti il portavoce Carlo Ricozzi, la Guardia di Finanza "non può entrare nel merito dei rincari, visto che si tratta di prezzi applicati su un libero mercato". A che cosa ci si riferiva allora? Lo spiega in parte la notizia Ansa che riporta altre dichiarazioni di Berlusconi: "l'aumento dei controlli fiscali nei confronti dei commercianti che avranno aumentato troppo i prezzi saranno piu' efficaci: dovranno pagare piu' tasse." Ma subito dopo, pieno di umana comprensione, riflette sul fatto che tasse molto alte possono indurre all'evasione fiscale e quindi "se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentira' autorizzato ad evadere", ha anche affermato, ribadendo la volonta' del governo di giungere a due sole aliquote, del 22 e del 33%: "Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse tutti si convinceranno che e' giusto e doveroso, che e' corretto pagare per i servizi che ottiene". A che cosa potevano riferirsi i filmati con i finanzieri al mercato? Non al nuovo programma di monitoraggio dei prezzi "richiesto dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti" che - viene detto - partirà dai primi di marzo e che quindi nessuno ha potuto filmare per il semplice fatto che non e' ancora cominciato. Inoltre non si e' ancora capito lo scopo del monitoraggio che, dopo le spiegazioni del portavoce Ricozzi, possiamo immaginare solo come esercizio contemplativo. E allora? Il Corriere della sera ci soccorre informando che "... la Guardia di Finanza ha già effettuato tra novembre e febbraio 12.472 rilevazioni in tutto il territorio nazionale, sanzionando 503 esercizi per irregolarità varie relative all'esposizione dei prezzi di vendita. È questo un primo bilancio elaborato dalle Fiamme Gialle in due distinte operazioni. La prima, tra novembre e dicembre, ha riguardato un monitoraggio sui prezzi di alcune categorie del commercio e della ristorazione e si è conclusa con 10.192 esercizi monitorati e 382 sanzioni elevate; la seconda, scattata a gennaio e febbraio, ha riguardato la correttezza nei saldi con 121 multe staccate su un totale di 2.280 interventi fatti." Viene spiegato anche che le sanzioni applicate riguardano irregolarità nell'esposizioni dei prezzi di vendita, più che rincari, ma che la prima fase di intervento è servita anche a porre le basi delle verifiche che saranno fatte in futuro, sulla base delle indicazioni che ora si stanno mettendo a punto. Conclusione: il monitoraggio dei prezzi non ha, ne' puo' avere, lo scopo di farli calare, ma di fornire una base di dati cui fare riferimento per rivedere gli studi di settore. Continueremo allegramente a vedere sui banchi mele e peperoni a prezzi da oreficeria, sempre che si trovino dei babbei disposti a pagarli, e buona notte. by Bollettino Osservatorio _____________ I
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