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NOTIZIARIO del 10
febbraio 2004
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L'amico
comunista di Silvio La controprova del mancato fascismo del nostro governo e' l'amicizia di Berlusconi con il comunista Putin, noto democratico. Per difenderlo ha sfidato l'Unione Europea e continua a dichiarargli la sua stima. Tuttavia in queste ore a Mosca si stanno registrando fatti inauditi: un candidato molto critico verso il governo che scompare, un attentato che i servizi non sono stati in grado di prevenire e con un numero di morti che la stampa ritiene essere almeno doppio, la caccia ai presunti responsabili che invece si dissociano apertamente, non sono certo un bel panorama per le elezioni presidenziali di marzo. Gia' l'OSCE aveva levato le sue critiche alle elezioni per il rinnovo della Duma il 7 dicembre, rilevando diverse violazioni dei parametri individuati come garanzia di una elezione democratica. La critica piu' rilevante era stata mossa ad un uso improprio ed egemone dei media. Ed e' questa Duma eletta secondo criteri discutibili che esaminera' il progetto di legge per l'allungamento del mandato presidenziale da quattro a sette anni, in modo da ovviare all'impossibilita' legale di un terzo mandato per Putin. L'ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE, che supervisionera' anche le prossime elezioni di marzo, ha segnalato gli accorgimenti da adottare perche' questa nuova importante competizione elettorale possa ritenersi democratica. Certamente non ha pero' indicato fra questi i fatti inquietanti che si stanno verificando. Se i dubbi relativi al coinvolgimento dei servizi segreti nell'attentato suicida nella metropolitana moscovita sono stati sollevati solo dei leader ceceni, e' la stampa - basandosi sulle informazioni fornite da medici e soccorritori - a dirsi convinta che i morti siano piu' di un centinaio e pertanto accusa i servizi segreti di aver impedito la diffusione del dato effettivo. Mentre i moscoviti piangono i morti e sollevano dubbi sulla capacita' dello Stato di essere all'altezza della situazione, le indagini proseguono, mirando agli indipendentisti ceceni, con la variante delle ipotetiche infiltrazioni di Al Quaeda fra i ribelli. E' stata un'abile mossa, agitare lo spettro dei responsabili del terrorismo internazionale, viste le critiche della comunita' Europea al comportamento russo nella situazione cecena, che configura una violazione dei diritti umani. Continuano intanto le indagini anche per la scomparsa di Ivan Rybkin, candidato alle presidenziali russe e fortemente critico con Putin sulla questione cecena. Forse memore dell'uccisione dell'esponente liberale Serghiei Iushenkov l'aprile scorso, altro evento inquietante, la polizia moscovita aveva aperto un dossier investigativo per omicidio ma lo ha subito chiuso giudicandolo prematuro. Le altre ipotesi sulla sua scomparsa vengono formulate e cadono con la stessa rapidita'. Ma l'assenza di Rybkin dalla scena politica non evita le aspre critiche a Putin, il candidato favorito - dicono i sondaggi - con circa i tre quarti dei consensi. Altri candidati sono infatti agguerritissimi. Fra questi Irina Khakamada lo accusa di dissimulazione, nel 2002, sulla drammatica vicenda degli ostaggi nel teatro in cui morirono 129 spettatori per l'intervento della polizia. Altre critiche sui metodi poco democratici del gruppo dirigente arrivano dal noto economista Sergei Glaziev. Tuttavia, se queste voci riescono a raggiungere parte dell'elettorato, il controllo quai totale dei media detenuto da Putin e denunciato dall'OSCE, lascia poca incertezza sull'esito elettorale. by Bollettino Osservatorio _____________ I
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