NOTIZIARIO del 08 febbraio 2004

 
     

Non facciamoci del male. A chi?
di Rita Guma

Marco Travaglio, Armando Spataro, Paul Ginsborg. Cos'hanno in comune queste tre persone, e perche' li chiamo in causa oggi?

Travaglio ha posto delle domande di fuoco al centrosinistra e fatto alcune critiche.
Spataro ha mosso una critica all'opposizione laddove invitava a "concessioni" su alcuni punti del ddl sull'ordinamento giudiziario (ma anche ai magistrati stessi, esortando a studiare metodi di controllo della professionalita' e deontologia dei magistrati).
Ginsborg ha fatto una motivata critica al sistema delle candidature nei movimenti ed alla stessa opportunita' di candidature provenienti dai movimenti.

Cio' che accomuna questi tre personaggi e' la risposta che e' stata data loro: "Non facciamoci del male".

Non fare del male a chi? Mi chiedo.
Al fronte che vuole battere Berlusconi?

Volete venirmi a dire che dopo anni di impegno, manifestazioni, diffusione di controinformazione, affermazione di principi (almeno dal 17 febbraio 2002, ma molti di noi hanno cominciato anche prima), ci dovremmo accontentare di un cambio di colori?

Noi vogliamo un ricambio vero, forte, significativo.
Vogliamo nuovi metodi nella politica e nuove facce (nuove dentro, non solo fuori).

Il nostro obiettivo (e non era solo il nostro) non e' mai stato battere Berlusconi o le destre, ma battere i metodi antidemocratici delle segreterie di partito, il sistema trasversale dell'inciucio, la mortificazione della Giustizia cui non sono stati estranei i governi di sinistra, il conflitto d'interessi macroscopico e quelli microscopici che leggi o mancate leggi di chi oggi e' all'opposizione hanno reso possibile, le mafie e le corruttele che da governi e governi minano alla base la democrazia di questo Paese.

Anche noi non vogliamo farci del male, ma non vogliamo farlo a noi e al Paese, non a qualcuno che dice e finge di rappresentarci, che mira a ottenere un cambio di poltrone grazie all'"emergenza Berlusconi" (in parte reale, ma in parte determinata da una situazione economica che la sinistra non saprebbe egualmente gestire o che dovrebbe gestire con metodi analoghi - si pensi alle pensioni ed ai buchi di bilancio). E che dopo aver ottenuto quelle poltrone tornerebbe a fare inciuci ed a comportarsi come gli altri, anche se in sedicesimo, grazie alle molte divisioni che renderebbero impossibile un progetto dirigistico come quello fin qui portato avanti dalla destra.

Una opposizione che chiede ai magistrati di scendere a compromessi su principi importanti, una opposizione che cede sulla laicita' dello Stato, una opposizione assente o connivente a molti voti parlamentari chiave, una opposizione che rifiuta di fatto il dialogo con la societa' civile non ci rappresenta.

Ne' ci rappresentano sedicenti portavoce dei movimenti che dei movimenti hanno fatto un business, dichiarando per un certo tempo posizioni democratiche per acquisire visibilita' e credito, per poi operare furbe scelte antidemocratiche e personalistiche al momento delle elezioni.

E non parliamo da esclusi - dato che noi siamo per statuto fuori dai giochi politico-elettorali - ma da osservatori, da societa' civile e da Cassandre.

Infatti lo avevamo paventato, prima e durante, e ci e' stato risposto un po' da tutti "non facciamoci del male".....

by Bollettino Osservatorio

_____________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE COPIATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE