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NOTIZIARIO del 28
gennaio 2004
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Blair
in pericolo: un avvertimento anche per i "riformisti" italiani Il governo Blair e' in pericolo, nonostante il respiro di sollievo dopo l'esito dell'inchiesta Hutton sulla morte del Dottor Kelly, e nonostante lo scampato pericolo di ieri nella votazione sulle tasse universitarie. La maggior parte dei giornali britannici dedica ampi servizi alla crisi di popolarita' e credibilita' del Primo Ministro. Ci sono motivi di fondo che gli hanno alienato il consenso dell'opinione pubblica. Tony Blair non piace piu': il suo "riformismo" l'ha spinto lontano dai suoi elettori e dalla traiettoria politica del partito laburista. Il gruppo di intellettuali legati al Labour insiste per una riaffermazione dei temi e dei valori della socialdemocrazia e per una democratizzazione della struttura interna del partito. Si sta facendo strada l'idea che, prima che sia troppo tardi, Blair dovrebbe cedere il passo all'attuale Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown. Il Partito Conservatore e' allo sbando, e il paese e' stufo del cinismo degli spin-doctors blairiani, come Peter Mandelson. "Esiste una chiara domanda per un tipo di leader diverso" ha scritto il Sunday Herald fin dal settembre del 2003 "un uomo austero, il figlio di un Pastore, che offre al proprio matrimonio lo champagne del supermarket, che non permetterebbe ad una Carole Caplin (ndr. la consigliera per l'immagine di Cherie Blair) di scegliere i suoi vestiti, e che mai, manco morto, si farebbe vedere in giro a socializzare con gente come il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi." I "riformisti" italiani sono avvertiti. by Bollettino Osservatorio _____________ I
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