NOTIZIARIO del 26 gennaio 2004

 
     

Il mondo ricorda l'olocausto
cercando di prevenire i genocidi
di Rico Guillermo

Ad un giorno dalla festa della memoria, che si celebrera' in tutta Europa domani 27 gennaio per ricordare il genocidio degli Ebrei da parte del nazismo, si parlera' da oggi a Stoccolma di stermini e crimini contro l'umanita'.

L'incontro internazionale, che vedra' riuniti i rappresentanti di cinquanta governi del mondo per tre giorni, fa parte di un ciclo cominciato nel 2000 sul tema dell'olocausto, proseguito nel 2001 con la lotta alle intolleranze e nel 2002 con il tema della riconciliazione.

Questo particolare incontro si propone invece di analizzare una possibile strategia per contrastare alla radice il fenomeno che anche dopo la fine del nazismo ha trovato in alcuni regimi del mondo degli emuli. Basti pensare ad esempio al Burundi o alla piu' vicina Bosnia.

La conferenza sara' inaugurata dai Reali di Svezia e dal segretario dell'ONU Kofi Annan e si prevede la partecipazione di capi di Stato e di governo di diversi Paesi e dei rappresentanti di molte associazioni internazionali per i diritti umani.

I partecipanti discuteranno dei sistemi di monitoraggio utili ad individuare in tempo i Paesi a rischio e delle possibilita' di collaborazione fra i Paesi interessati per intervenire prontamente ove si presentino queste situazioni.

Tuttavia molto resta ancora da fare sul fronte del diritto internazionale e del tribunale penale internazionale, cui diversi criminali contro l'umanita' riescono a sfuggire rifugiandosi in Paesi che non prevedono l'estradizione. Vi sono anche Paesi che rifiutano di sottoporvisi, come gli Stati Uniti. Quello degli strumenti giuridici sara' infatti un altro dei temi affrontati nella conferenza.

Un altro importante aspetto su cui i partecipanti saranno chiamati a confrontarsi saranno le campagne educative mirate alla prevenzione del fenomeno soprattutto fra i giovani, con una maggiore attenzione alle politiche di integrazione fra culture e di rispetto per gli altri.

Su questo tema sta da tempo lavorando l'OSCE, che, incentrando molte sue azioni proprio nei Paesi balcanici, opera a diretto contatto con i postumi della guerra e l'odio che ancora attraversa parte delle popolazioni locali.

In Italia il ricordo dell'Olocausto e' stato invece anticipato di qualche settimana con i passi avanti fatti nel processo che vede imputati alcuni ufficiali nazisti per la strage di Sant'Anna di Stazzema (LU), nella quale furono barbaramente trucidati oltre 500 civili, in gran parte donne e bambini.

Il processo e' stato reso possibile grazie al ritrovamento di alcuni documenti dell'epoca nel cosiddetto armadio della vergogna, un mobile nascosto da decenni presso gli uffici della procura di Roma e protetto da una cancellata per evitare che venissero alla luce le prove di delitti commessi alla fine dell'occupazione nazista.

Un occultamento voluto quarant'anni fa per motivi di politica internazionale e la cui riscoperta porta ad una grave riflessione, proprio quella che si propongono di fare a livello mondiale i conferenzieri di Stoccolma.

Uno sguardo al passato ed uno al futuro, sperando che il primo ci sia d'insegnamento ed il secondo veda una reale volonta' di tutti, ma soprattutto di chi ha in mano le sorti del mondo, di comprendere le differenze e non esasperare i toni del dialogo fra civilta' diverse.

by Bollettino Osservatorio

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