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NOTIZIARIO del 22
gennaio 2004
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Parmalat
& C: o la Borsa o la Banca Il mondo delle societa' quotate in borsa e delle banche ad esse legate sembra impazzito. Non solo il caso Cirio con Capitalia e il caso Parmalat, che oltre alle 7 banche straniere indagate (fra cui la Bank of America) ha scosso anche la Banca d'Italia, ma anche il caso di Banca 121, lo scandalo Adecco, ed ora il terremoto Mannesmann-Vodafone, che vede coinvolto lo svizzero Josef Ackermann, amministratore delegato e presidente della Deutsche Bank, il primo istituto bancario tedesco. Ackermann e' accusato di malversazione ai danni degli azionisti della Mannesmann, gruppo della telecomunicazione acquisito nel 2000 dalla britannica Vodafone. Sul banco degli imputati anche Klaus Esser, ex numero uno della Mannesmann, il pių importante gruppo industriale tedesco e Klaus Zwickel, ex presidente del pių potente sindacato tedesco, la IG Metall, ed in seguito membro del consiglio di sorveglianza della Mannesmann. Ackermann e gli altri coimputati sono accusati di aver leso gli interessi degli azionisti, concedendo premi per oltre 90 milioni di franchi svizzeri (circa 56 milioni di euro) ai dirigenti che hanno gestito la vendita. Le liquidazioni d'oro ai dirigenti sarebbero infatti sproporzionate rispetto alle leggi ed agli usi tedeschi. La cifra complessiva appare modesta, per colossi di quelle dimensioni, ma lo scandalo suscitato e' enorme. Con 280 milioni di euro, il passaggio di Mannesmann al colosso britannico Vodafone e' stata infatti la pių grossa operazione finanziaria della storia tedesca. Entrando nell'aula giudiziaria Ackermann ha detto ironicamente "Questo č l'unico paese al mondo dove chi ha successo si ritrova davanti ad un tribunale", un concetto piu' volte espresso invece anche da Berlusconi in Italia. Egli ha polemicamente sollevato il problema della retribuzione dei top manager, sostenendone l'insufficienza, come se questo potesse giustificare qualche malversazione. Nel frattempo si moltiplica negli USA il malcontento degli azionisti di Adecco, leader mondiale del lavoro temporaneo. La societa' aveva annunciato il 12 gennaio un ritardo nella presentazione dei bilanci 2003 per problemi contabili (in pratica falsi in bilancio) venuti alla luce nei conti della sua filiale statunitense. Secondo le regole di borsa, la societa' avrebbe tempo sino a fine giugno per rendere pubblico il suo bilancio 2003, tuttavia l'ammissione di malversazioni ha gia' portato ad una perdita di valore del titolo in borsa del 30% circa e ad una ribellione dei risparmiatori. Due prestigiosi studi legali statunitensi hanno presentato altre due denunce collettive contro la societa', che gia' ne aveva ricevute quattro. La Borsa svizzera ha invece avviato un'indagine preliminare sulla politica di informazione di Adecco per accertare se alcuni analisti o rappresentanti della stampa abbiano potuto conoscere informazioni riservate sulla vicenda americana, il che costituirebbe una violazione al regolamento di quotazione. Un altro aspetto e' quello riguardante la connivenza delle societa' di revisione in tutte queste vicende. Negli Stati Uniti si sta indagando in tal senso ed in Italia alcuni revisori dei conti sono gia' sotto inchiesta. Tuttavia se negli USA, precursori in tutto, anche nelle crisi e nelle aule giudiziarie, sono state varate nuove e piu' severe leggi, e si stanno concludendo con alcune condanne i processi per il caso Enron, in Europa il percorso e' purtroppo appena cominciato. _____________ I
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