NOTIZIARIO del 22 gennaio 2004

 
     

Italia e Inghilterra:
e' in gioco l'indipendenza dei magistrati

di Giulia Alliani

Dopo l'approvazione in Senato della legge sull'ordinamento giudiziario, che passa ora alla Camera, l'indipendenza dei giudici e' minacciata in Italia. Stessa preoccupazione anche in Inghilterra, dove si teme che una riforma - apparentemente di segno opposto - tenda forse allo stesso scopo.

A seguito di un annuncio dato di punto in bianco l'estate scorsa e dopo discussioni e proteste da parte dei giudici, il 13 gennaio il governo inglese ha infatti comunicato di voler attuare la propria intenzione di modificare radicalmente l'ordinamento giudiziario'.

Dopo 1400 anni, sara' abolito l'incarico del Lord Cancelliere (che finora sceglieva e congedava i giudici, che erano quindi di nomina politica) e le funzioni del suo Dipartimento saranno trasferite a un Segretario di Stato per gli Affari Costituzionali che non svolgera' piu' le funzioni di giudice e non assumera' piu' il ruolo di capo del sistema giudiziario.

La Corte d'Appello dei Lords dovrebbe essere sostituita da una Corte Suprema indipendente sul modello di quella degli Stati Uniti. Verra' anche creata una Commissione Indipendente per la Nomina dei Giudici che selezionera' i giudici da nominare, ma non e' ancora chiaro quanto questa Commissione sara' indipendente.

Dopo una lunga battaglia, questa riforma dovrebbe realizzare l'agognata separazione tra il potere politico e quello giudiziario, ma, come e' facile immaginare, molto si giochera' proprio sui criteri di costituzione della Commissione.

Lord Bingham, il piu' anziano dei Law Lords, che con altri tre giudici anziani, pochi giorni fa, era andato a fornire il proprio parere al Comitato appositamente creato dal Governo si e' dichiarato assolutamente contrario alla riforma.

I giudici hanno chiesto piu' tempo per esaminare i dettagli della proposta, che e' stata catapultata su di loro improvvisamente nel giugno scorso, senza che vi fosse stato nemmeno il tentativo di chiedere loro un parere.

Lord Woolf, Chief Justice, ha detto che quanto accaduto nel giugno scorso deve "suonare come una sveglia per l'ordine giudiziario", che finora ha mostrato troppa condiscendenza riguardo alla necessita'di proteggere la propria indipendenza. Ha anche affermato che il metodo per minacciare l'indipendenza dei giudici potrebbe essere molto sottile, e ha aggiunto che se il Lord Cancelliere aveva il compito di organizzare e svolgere controlli sui giudici, il suo successore, cioe' il Segretario di Stato per gli Affari Costituzionali, non dovrebbe assolutamente avere questo ruolo.

Secondo Lord Woolf non si deve arrivare ad una situazione tale per cui, se un giudice dovesse prendere una decisione sgradita al governo, risulterebbe possibile trasferirlo in un ufficio diverso.

Le preoccupazioni dei giudici non sembrano impensierire Tony Blair e il nuovo Segretario di Stato per le Riforme Costituzionali e, ancora per poco, Lord Cancelliere, Lord Falconer, che ha sostituito da pochi mesi l'ultimo Lord Cancelliere, Lord Irvine, che si era sempre strenuamente battuto contro la riforma.

Nei discorsi tenuti in varie occasioni in questi ultimi mesi e' sempre riuscito a presentare la riforma in modo molto convincente, senza mai accennare ai dubbi che invece tormentano i giudici. Per potersene fare un'idea sono stati qui tradotti alcuni stralci di un discorso tenuto il 3 dicembre 2003 presso l'Institute for Public Policy Research sul tema "Il Dipartimento Affari Costituzionali: Giustizia, Diritti e Democrazia":

"Lo scopo principale delle nostre riforme e' precisamente quello di attuare l'indipendenza della magistratura. Immaginate le proteste se dovessimo proporre un sistema come quello che abbiamo adesso: immaginate lo stupore di fronte all'evidente politicizzazione del sistema giudiziario se dovessimo proporre di portare la massima autorita' giudiziaria all'interno del Consiglio dei Ministri.

Questa e' la situazione in cui ci troviamo adesso. Questo e' cio' che costituisce attualmente il mio lavoro (N.D.R.: Lord Falconer e' il Lord Chancellor). Ed e' sbagliato.

Dunque, cio' che invece abbiamo intenzione di fare e' assicurare l'indipendenza del potere giudiziario, attuando proprio la separazione dei pilastri fondamentali dello Stato: il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario. Cio' e' implicito in tutte le nostre riforme.

Ma credo vi sia la necessita' di andare oltre. Credo vi sia la necessita' di renderlo esplicito: assolutamente trasparente, assolutamente evidente. E allora stasera voglio dirvi che e' nostra intenzione consacrare l'indipendenza del potere giudiziario in una legge scritta.

Per la prima volta in Gran Bretagna l'indipendenza del potere giudiziario sara' garantita esplicitamente per legge. Il Progetto di Riforma Costituzionale annunciato la settimana scorsa nel Discorso della Regina (1) comprendera' l'indipendenza del potere giudiziario nel suo titolo.

Mi rendo conto che si tratta di una novita'. Riconosco che questo e' un mutamento radicale rispetto al passato. Ma l'indipendenza del potere giudiziario e' troppo importante per questo paese e per il suo governo perche' venga lasciata ancora non specificata, non codificata, non scritta.

Noi vogliamo che sia garantito un sistema giudiziario indipendente. E questo e' cio' che intendiamo fare. In modo esplicito. L'indipendenza della magistratura - garantita."

(1)NDR: cfr.The text of the Queen's speech on the opening of Parliament Wednesday November 26, 2003 "... My government will continue its programme of constitutional reform by establishing a Supreme Court, reforming the Judicial Appointments System and providing for the abolition of the current office of Lord Chancellor..." .

by Bollettino Osservatorio

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