NOTIZIARIO del 5 gennaio 2004

 
     

Giusto processo e diritto di cronaca:
un caso negli USA

di Rita Guma

Succede negli Stati Uniti: la stampa rivendica il diritto di cronaca chiedendo di tenere audizioni aperte in un processo, in contrasto con la decisione di un giudice dello Stato dell'Utah relativa a due sedicenti "santoni", Brian David Mitchell, 50, e Wanda Barzee, 57, responsabili di rapimento, plagio e violenza sessuale su minore.

Mitchell e Barzee, una coppia di senzatetto, e' accusata di rapimento aggravato, violenza sessuale aggravata ed altri reati gravi su una ragazza di 14 anni, che fu liberata nove mesi dopo la sua scomparsa.

Il magistrato, una donna, aveva deciso di classificare il caso fra quelli relativi ai disturbati mentali e l'avvocato di uno degli imputati aveva sostenuto che il diritto ad un processo equo sarebbe stato compromesso da audizioni dei periti aperte al pubblico. Il giudice ha accolto la richiesta di svolgere le sedute a porte chiuse.

Ecco allora l'intervento di alcuni media locali, il Deseret Morning News, il Salt Lake Tribune e la TV KSL, nonche' il Consiglio caporedattori dell'Associazione giornalisti professionisti.

Gli avvocati di questi importanti esponenti della comunicazione hanno presentato una memoria sostenendo che l'avvocato difensore aveva sbagliato a concludere che la copertura dei media avrebbe danneggiato il diritto dei suoi clienti ad un processo equo.

Inoltre gli avvocati delle agguerrite testate hanno riportato altri esempi di udienze pubbliche tenutesi in casi analoghi ed hanno fatto riferimento ad una sentenza della Corte Suprema dell'Utah, che in un caso precedente - relativo ai diritti costituzionali di accesso alle udienze relative a disturbati mentali - aveva stabilito che nei casi criminali le udienze non possono tenersi a porte chiuse per preservare "un valore piu' alto".

In effetti appare un po' eccessiva la tutela che si vorrebbe fornire a questi turpi personaggi, i quali, a quanto se ne sa, sono stati capaci di plagiare la ragazza, convincerla a non tornare dalla famiglia, terrorizzarla e drogarla per piegarla ai propri voleri. I reati appaiono conclamati, il problema e' solo stabilire quale fu la pulsione che spinse i due al crimine, e la conseguente pena.

Inoltre, anche se le testate coinvolte sono probabilmente spinte dalla volonta' di assicurarsi la copertura di un evento che ha tutti gli ingredienti per totalizzare un elevato livello di audience, non bisogna dimenticare l'aspetto del diritto all'informazione dei cittadini, che costituisce l'altra faccia della medaglia del diritto di cronaca.

Il giudice dovra' probabilmente prendere un decisione entro il 9 gennaio, data in cui e' prevista l'udienza per la donna imputata, mentre il compagno sara' sentito a fine gennaio.

In ogni caso l'azione posta in essere dai media statunitensi costituisce un originale ed autorevole precedente nel campo del diritto di cronaca.

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