NOTIZIARIO del 22 marzo 2004

 
     

TERRORISMO in Iraq: Annan, non serve la forza, ma la NATO dice no a ritiraro truppe
di red

Preannuncia un ritorno dell'ONU in Iraq e critica i metodi di lotta al terrorismo nel Paese Kofi Annan, segretario generale dell'ONU: "Credo che molti iracheni siano stati felici della caduta di Saddam, ma non si attendevano cha la situazione arrivasse a questo punto".

Le dichiarazioni di Annan, pubblicate sul giornale arabo Al Hayat il 20 marzo, sono molto esplicite: "Un anno fa non c'era terrorismo in Iraq, ma è diffuso oggi......Quando ogni giorno vediamo in televisione gli attentati e che la gente a Baghdad non ha il coraggio di uscire di casa, non possiamo certo chiamarlo progresso.....l'uso della forza non è elemento essenziale nella lotta al terrorismo".

E' probabilmente proprio per riaffermare questi principi che Annan ha concluso che l'ONU tornera' in Iraq per assumere un ruolo di riequilibrio, pur sapendo che i suoi rappresentanti sono "degli obiettivi del terrorismo".

In vista di questa scadenza il generale de Hoop Scheffer, comandante della NATO, ha commentato ieri che non e' il momento di ritirare soldati, in quanto, quando un governo iracheno avra' rilevato - in forza di una nuova risoluzione ONU - il potere nel Paese, non e' detto che esso non chieda alla NATO di restare.

Il generale ha fatto rilevare che molti dei Paesi che attualmente hanno truppe sul suolo iracheno appartengono alla NATO ed il riferimento era anche al ritiro delle truppe spagnole annunciato da Zapatero.

Intanto ha ribadito il suo no alla guerra in Iraq il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder: "Quale paese sovrano la Germania ha anche acquisito il diritto di dire no se noi non siamo convinti della validità di un intervento militare".

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