NOTIZIARIO del 20 marzo 2004

 
     

Kosovo: allarme, violenze, manifestazioni. Si rafforzano le misure militari.
di red

Sono 28 i morti e circa 600 i feriti nell'ondata di violenza in Kosovo, secondo i dati ONU. Vicino ai confini con la Serbia sono sempre di più le famiglie serbe in fuga dalle loro case, nonostante l'appello della Chiesa ortodossa.

Dopo tre giorni di violenze contro la minoranza serba in Kosovo la forza multinazionale della Kfor rinforza la propria presenza. Secondo l'ammiraglio Johnson, comandante per il sud-est della Nato, nel Kosovo è stata scatenata una campagna di pulizia etnica, e le forze dell'Alleanza atlantica devono fare di tutto per fermarla.

Ieri sono arrivate truppe italiane (500 unita'), austriache e britanniche, e si attendono soldati anche da Danimarca, Francia e Germania. Altri 61 carabinieri sono partiti ieri dalla Bosnia mentre da Pisa sono arrivati 130 paracadutisti dell'Esercito. Alcune zone colpite da incendi e violenze sono state fatte vacuare con elicotteri dai paracadutisti italiani della Folgore.

Operazioni di prevenzione hanno portato all'arresto di albanesi in possesso illegalmente di armi. A Prizren i tedeschi sono riusciti a contenere migliaia di albanesi diretti verso un villaggio serbo, ma sono state ugualmente assaltate la locale chiesa ortodossa e la sede delle Nazioni Unite.

A Belgrado manifestazione contro quello che viene definito un tentativo di pogrom anti-serbo. Diecimila persone si sono radunate di fronte all'edificio del governo. Sono stati osservati tre minuti di silenzio in segno di lutto per le vittime degli scontri di questi giorni.

Il corteo guidato nella capitale dal premier serbo Vojislav Kostunica e dal patriarca ha avuto un'eco anche in altre citta'. Kostunica ha avuto parole dure contro gli attacchi antiserbi, cui sono seguite da più parti espressioni di solidarietà verso i serbi del Kosovo. Tutte le manifestazioni si sono svolte senza incidenti.

La situazione in Kosovo ha dominato anche il dibattito dell'incontro a Bratislava dedicato all'ampliamento dell'Unione Europea cui hanno partecipato i premier di Lettonia, Estonia, Lituania, Slovacchia e Bulgaria e Romania, paesi che prima di entrare nell'Unione europea, aderiranno a fine marzo alla NATO.

Alla conferenza erano presenti anche il primo ministro albanese, quello serbo, il premier macedone e quello croato, hanno affrontato la questione della presenza dell'alleanza atlantica nei balcani.

Il governo italiano riferirà sulla situazione mercoledì, alle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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