NOTIZIARIO del 16 febbraio 2004

 
     

Alcuni nostri lettori hanno espresso perplessita' sulla legittimita' della legge che ha stabilito le assunzioni come impiegati statali per gli insegnanti di religione, che sono selezionati dalle Curie.
Torneremo sul tema, ma nel frattempo ci sembra interessante proporre cosa avviene sul fronte britannico.

Inghilterra: l'ora di religione si apre all'ateismo
di Giulia Alliani

In controtendenza con quanto si sta verificando in Italia e Stati Uniti, in Inghilterra la "Qualifications and Curriculum Authority" sta preparando le linee guida da inviare alle scuole per rendere piu' al passo con i tempi le lezioni di Istruzione Religosa.

Uno studio appena pubblicato propone che d'ora in avanti la materia -ò la cui frequenza e' obbligatoria - sia denominata "Istruzione Filosofica e Morale".

Secondo il rapporto dell'"Institute for Public Policy Research" (IPPR) il pregiudizio pro-religioso e antiscientifico caratteristico delle lezioni di religione andrebbe eliminato. Dal momento che la maggior parte delle persone non segue le funzioni religiose non ha piu' molto senso insegnare ai bambini solo i credo religiosi.

Nel 1980 solo il 19% della popolazione adulta era legata ad una chiesa, ad una moschea, ad una sinagoga, o ad un tempio. Nel 1990 la percentuale era scesa al 17,5%, e nel 1999 soltanto il 7% dei cittadini britannici si recava settimanalmente ad una funzione religiosa.

Si devono quindi preparare gli insegnanti a fornire spiegazioni sulla posizione di atei, agnostici, e umanisti.

Secondo l'Independent i giovani britannici sono sempre piu' riflessivi e curiosi. Le lezioni di istruzione religiosa dovrebbero servire ad esplorare e valutare i sistemi di pensiero religiosi e non religiosi, incoraggiando l'abitudine alla riflessione critica e al ragionamento.

by Bollettino Osservatorio

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