NOTIZIARIO del 13 novembre 2003

 
     

Vorrei essere là, con loro

Qualche giorno fa la notizia che il Presidente della Repubblica ha insignito della onorificenza di Cavaliere del Lavoro alcuni giornalisti inviati di guerra mi ha inorgoglito: con Monica Maggioni, tra i neo Cavalieri, nutro antica amicizia e anche riconoscenza, visto che a casa sua ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie.

Questo sincero sentimento mi ha portato ad una umana riflessione dettata forse da un po' di (sana) invidia: no, io non sarei mai andato in Iraq, non credo che questa campagna sia partita col piede giusto. Non credo che il modo di affrontare il problema Saddam sia stato corretto. No, non sarei partito per nessun motivo e per nessuna cifra.

Lei, Monica Maggioni, ha meritato quel riconoscimento e io non avrei potuto fare altrettanto perché io non sarei mai andato, ma ora le cose sono diverse, non posso dimenticare i 15anni trascorsi nell'Arma, non posso dimenticare i sogni dei miei commilitoni raccontatimi in lunghe guardie notturne, non posso dimenticare l'abnegazione con la quale io e i miei amici/colleghi abbiamo affrontato situazioni rischiose o esaltanti come il salvataggio di un bambino disperso nei boschi, non posso dimenticare lo sguardo delle mamme dei miei colleghi caduti, non posso dimenticare.

Ora, anche se dopo 9 anni di congedo, non esiste altro posto al mondo dove vorrei essere se non in Iraq a fianco dei miei colleghi per condividerne anche solo il dolore così che per loro sia meno pesante e fare il mio dovere di uomo d'armi, di uomo di pace.

Appuntato Vincenzo Mazzacane

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