NOTIZIARIO del 12 novembre 2003

 
     

Guerra in Irak-Attentato e sfruttamento politico della tragedia

Il dibattito di Ottoemezzo di stasera sulla Sette era esemplare per capire la strategia Ferraresco-governativa.

Era depresso Ferrara. Dopo aver combattuto più del generale Custer e del Settimo Cavalleggeri, in sieme al ex- ministro De Michelis , per illustrare le mille e una ragione pa favore della guerra in Irak, ha scoperto, grazie a Bernard H.Levy, che forse gli americani si sono sbagliati di campo di battaglia (dovevano colpire in Pakistan i servizi segreti, inquinati da miliziani di Al Quaida e impedire ai fondamentalisti islamici di rifinanziarsi col traffico della droga, per essere in grado di continuare gli attacchi terroristici , dovunque fosse possibile .

L'Irak era un paese in cui del terrorismo non c'era neanche l'ombra, e grazie a questa brillante gestione del dopoguerra Al Quaida é finalmente arrivato anche li !.

Violante indicava una strada per uscire dall'impasse in cui ci siamo andati a cacciare. Gli italiani fanno peace keeping benissimo, ed é stato proprio questo che non é piaciuto. Troppo positiva la loro azione: avrebbe potuto perfino ottenere consensi , a differenza degli odiati americani Quindi dopo l'Onu e la Crocerossa internazionale é toccato anche a loro.

Ora pero' é necessaria la svolta: mandare via Bremer e al suo posto una gestione Onu , con l'obiettivo di riaffidare agli Irakeni la gestione del loro paese e delle risorse petrolifere. (Anche gli americani erano giunti a questa conclusione).

La presidenza italiana dell'Europa potrebbe ' fare qualcosa in questo senso ? L'occupazione militare, soprattutto nei suoi risvolti umanitari , stimola il terrorismo. Allora che l'Europa parli a una sola voce agli americani, e suggerisca loro di tornare alla ragione.

Ma Ferrara, aiutato da Galli dela Loggia ha insistito: malgrado i morti, americani, inglesi e ora italiani, la situazione in Irak migliora. Restare, quindi, malgrado tutto , e tener duro, perché non si possono abbandonare gli Irakeni in quest a situazione .

La strategia Ferrara é sempre quella di tornare a una sorta di bicamerale bypartisan in politica estera. Finalmente i carabinieri erano i morti che lui attendeva, per impostare machiavellicamente la resurrezione del Polo !

Proporrei quindi di mandare lui in Irak, come capo dell'Intelligence italiana, data la sua grande esperienza in materia . Puo' darsi che il presidente Bush, prima di essere mandato a casa alle prossime elezioni , accetti di dargli la Legione d'Onore per aver ben meritato della sua seconda patria ! ?

Mara Muscetta

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