NOTIZIARIO del 18 ottobre 2003

 
     

MAZZINI 2000

Ci risiamo, Stefania colpisce ancora. No, no, no sto parlando dell'Ariosto ma di Craxi. Dopo il suo intervento dal Pippo nazionale, dove ha definito Dipietro non all'altezza morale e politica di parlare del padre Bettino, noto pregiudicato, dimenticando di sottolineare il fatto che Di Pietro è incensurato e che il padre è stato latitante per anni, Stefania dicevo, si è presentata da Giovanna Cipriani, quella della famosa frase"Pensa con la tua testa", per dire che il padre, sempre Bettino, è stato in esilio. !!!!????!!!!????

Ho cercato questa parola, esilio, sul vocabolario e ho trovato 3 definizioni:

1 Pena che obbliga a vivere lontano dalla patria;

2 Luogo dove uno vive in condizioni di esiliato (vedi 1)

3 Vita solitaria e appartata.

A quale di queste tre definizioni Stefania Craxi si riferiva riguardo il padre Bettino?

Riflettendo bene sulla querelle ci si rende conto che l'unica definizione, tra le sopraccitate, che può riguardare Craxi, della parola esilio è la terza. Visto anche il fatto che gli "amici" di Bettino nostro facevano a gara per scaricarlo: "Io con Craxi non ho mai avuto a che fare" (Berlusconi - Porta a Porta).

Trovo encomiabile che una figlia voglia avere, e lotti per questo, un ricordo positivo del padre, ma proprio le parole di Stefania: "Io lotto per Craxi e non per mio padre" (12° round) ci autorizzano a chiederle di aprire gli occhi.

E' verosimile che l'andazzo dei finanziamenti illeciti dei partiti sia stato un fenomeno antecedente alla salita al potere di Craxi, ma proprio da Craxi, come capo del governo, ci si aspettava "pulizia". Ricordiamo ancora il trionfalismo delle notizie del superamento ai danni della Gran Bretagna da paese più ricco, ma questo risultato come l'abbiamo ottenuto?

Bisogna riflettere e decidere se è più importante essere ricchi o essere onesti. Bisogna avere il coraggio di ammettere quello che si vuole senza nascondersi dietro le parole.

Vogliamo il presidenzialismo? Cambiamo la Costituzione. Non esiste altra alternativa, finche la Repubblica Italiana sarà di tipo parlamentare, solo il capo dello stato potrà sciogliere le camere e non un qualsiasi ministro, e neanche il Primo.

E' inutile far finta che le cose possano avere un corso diverso da quello costituito: non è possibile. Attenzione, la differenza tra "Stato di Diritto" e "Stato di Forza" sta nel fatto che tutti, e sottolineo tutti, siano assoggettati alla Legge che prende spunto dalle fonti della Legge stessa e al primo posto ci troviamo la Costituzione.

Quando anche solo una persona risulta al di fuori del normale stato delle cose tipico dello "Stato di Diritto" lo stesso cessa di esistere e si da' luogo allo "Stato di Forza" che può essere forza economica, forza persuasiva, forza di Polizia, ecc&, ecc& .

Vogliamo uno Stato di Forza? Diciamolo chiaramente, ma non prendiamoci in giro. L'operato dei giudici nei confronti di Bettino Craxi è stato ribadito anche dalle istituzioni Europee come atto di Diritto. Craxi si è comportato come quel mobiliere che per non rismontare l'armadio che aveva realizzato ha fatto abbattere gli stipiti delle porte e quando la cliente, padrona di casa, si è lamentata egli gli ha risposto: < Si', ho fatto danno, ma guardi che bell'armadio che mi è venuto >.

Certo, l'alternativa che ha Stefania Craxi è quella di rassegnarsi ad aver avuto un padre disonesto e questo è pesante per tutti; la vedremo ancora girare per i talk show di tutti i sei canali di Berlusconi per paragonare il padre ai personaggi risorgimentali anche se l'unica trasmissione alla quale Stefania Craxi dovrebbe andare e' quella condotta da Franca Leosini : "STORIE MALEDETTE"

Vincenzo Mazzacane

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