NOTIZIARIO del 7 maggio 2003

 
     

Interessi legittimi?

In una lettera aperta del prof. Pasquale Persico, indirizzata al presidente del Nucleo di Valutazione PIT Federico Rossi, apparsa il giorno 29 Marzo 2003, si legge di una non meglio precisata chiusura della Valle delle Orchidee. Per il lettore non addentro alla questione, diciamo che questa manifestazione annuale si tiene nel territorio del Comune di Sassano (SA): incontri e tavole rotonde (anche gastronomiche) sul patrimonio ambientale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e, in particolare, della zona montuosa del versante del Cervati che affaccia sul Vallo di Diano, dove sono presenti vari tipi di orchidee selvatiche. Vediamo però il contenuto della lettera aperta in alcuni suoi punti chiave.

Riconosciamo al prof. Persico la competenza nell'affermare che il Piano del Parco e il Piano socio-economico dello stesso Ente perseguono il fine nobile di far crescere, attraverso la valorizzazione dell'ambiente, le capacità produttive locali in ogni settore compatibile. Sulla condivisione di questo progetto da parte del territorio, penso si debba dissentire. Il Vallo di Diano è attualmente preso letteralmente d'assalto da imprenditori privi di scrupoli, i quali stanno impiantando capannoni dappertutto, spianando terreni fertili un po' ovunque, con una duplice complicità.

La prima è quella della carenza di assistenza del settore agricolo locale, fatto che sta producendo un abbandono progressivo delle colture da parte degli imprenditori agricoli. I terreni incolti sono ora agognati da danarosi quanto impietosi imprenditori e l'assenza di regolamentazione locale specifica fa il resto. E se poi si considerano le improvvide (ma provvidenziali per gli interessi di parte) decisioni da parte degli amministratori locali, allora il quadro è completo e la vallata (del Diano) è completamente persa. In un passaggio successivo il prof. Persico, facendo un elenco di note negative sul contesto in cui, probabilmente, egli si è trovato ad operare, asserisce: "La burocrazia, l'ignoranza, le lotte politiche, le miserie dell'uomo, rischiano di riproporre l'ambiente, i valori del parco, e dei parchi come mero scenario di interessi altri". A questo punto, visto il contesto editoriale, ci chiediamo quali altri interessi possano ruotare intorno all'Ente Parco se non quelli espressi dal prof. Persico in modo sintetico ed efficace al tempo stesso.

Qui ci chiediamo anche: "Sono legittimi questi interessi?". Se la risposta è negativa, il prof. Persico ha l'obbligo di denunciare questi fatti, non a noi, ma alla Magistratura, anche perché un passaggio successivo, che commenteremo in seguito, ci preoccupa non poco. Se la risposta è positiva, in ogni caso il prof. Persico ci deve, per la sua onestà intellettuale, per l'ammirazione che prova verso le bellezze naturali di questi luoghi, una spiegazione. Ed ecco il passaggio nel quale si addensano non solo le nostre preoccupazioni, ma, penso, quelle dell'intero comprensorio: "La Valle delle Orchidee con il suo tavolo del paradiso, capace di accogliere 169 amministratori illuminati quest'anno non potrà aprire, dovrà segnalare il pericolo di diventare coreografia di delitti ambientali.

" Ci perdonerà il prof. Persico se, nella nostra limitata visione delle cose, non capiamo a che cosa egli si riferisca, ma intenderà che l'ultima locuzione nella frase riportata sopra ci spaventa. Conosciamo, però, "Il Tavolo del Paradiso", un'opera in ferro, adesso ossidato, di Ugo Marano, posta in una zona del Parco Nazionale a ridosso tra i Comuni di Sassano e Monte San Giacomo, a circa mille metri di altitudine, dove, in ogni periodo dell'anno, pascolano cavalli allevati allo stato brado da non so quale impresa, coperta da non so quali connivenze. Sul fatto che gli amministratori siano illuminati, tuttavia, avrei qualche dubbio, ma ciò che atterrisce sono i delitti ambientali.

Non penso il prof. Persico si riferisca ad un mancato riconoscimento della validità dell'iniziativa da parte della Regione, anche perché, come egli afferma, vi sono Enti locali che si prodigano nel finanziare la stessa. Ci risulta che l'ultima edizione sia stata sponsorizzata addirittura da un Ente "meritorio", quale il Consorzio Bacino SA/3 Centro Sportivo Meridionale. Questo Ente gestisce, in magnifica sintesi di intenti, lo sport e la raccolta di rifiuti in un contesto degradato quali le strutture del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo.

Se il prof. Persico avesse voluto parlare di atti omissivi da parte della Regione, infine, avrebbe usato, nel suo sapiente uso delle parole, un sostantivo diverso. Ma egli parla di "delitti ambientali". E penso che di fronte a tali gravi scenari il prof. Persico non resterà silente, visto il suo spiccato senso civico. La sua lettera aperta termina con la stessa frase con la quale vorrei chiudere la mia: "La pregherei di non di diventare complice di delitti indicibili."

prof. Roberto De Luca
Referente Campania
dell'Osservatorio sulla Legalità ONLUS

lettera pubblicata su il Denaro