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NOTIZIARIO del 25
aprile 2003
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Ultime dal Mondo 25-APR-03 01:10 IRAQ: ALGERIA BOUTEFLIKA, GUERRA E' PRECEDENTE PERICOLOSO ALGERIA, 24 APR - La guerra contro l'Iraq costituisce un 'precedente pericoloso', 'indebolisce molto il sistema di sicurezza collettivo' e 'indebolisce' le Nazioni Unite che 'costituiscono l'unico punto di riferimento per la maggioranza dei paesi, compreso il nostro'· Lo ha detto in serata il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika· Paaarlando ad una cena con i8l suo omologo del Mali Toumani Toure, Bouteflikaha anche ribadito 'l'importanza del rispetto della legalita' internazionale, del rispetto dell'integrita' territoriale e dell'unita' dell'Iraq, cosi' come del diritto del popolo iracheno di scegliere le proprie rappresentanze istituzionali e di disporre liberamente delle proprie risorse'· (ANSA)· ________________ 25-APR-03 00:32 IRAQ: TAREQ AZIZ, CENTCOM CONFERMA CATTURA NEW YORK, 25 APR - Il Centcom, comando centrale statunitense in Qatar ha confermato la cattura del vicepremier iracheno Tareq Aziz senza fornire dettagli· 'Tareq Aziz, vice primo ministro dell'Iraq -afferma la nota- e' attualmente sotto il controllo della coalizione· E' il numero 43 nella lista del Comando centrale dei Top 55 esponenti del regime iracheno'· (ANSA)· _____________________ 24-APR-03 23:38 Iraq: Bush, forse distrutte le armi di distruzione di massa. Presidente ammette che possa essere avvenuto prima di guerra (ANSA) - WASHINGTON, 24 APR - Il presidente George W· Bush ha riconosciuto oggi la possibilita' che l'Iraq abbia distrutto le sue armi di distruzione di massa prima della guerra·E' la prima volta che la Casa Bianca ammette la possibilita' che tali armi, che rappresentavano la giustificazione per invadere l'Iraq, potrebbero essere state distrutte· Da giorni i media americani citano esperti e scienziati secondo cui le armi erano state distrutte o nascoste prima della guerra· Ora anche Bush ammette tale possibilita'· __________________ 24-APR-03 23:10 Iraq/Mo: incontro tra ministri esteri Francia-Germania-Gb In un ristorante di Bruxelles per discutere la situazione (ANSA) - ROMA, 24 APR - I ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna si sono incontrati per discutere in particolare della situazione in Iraq e in Medio Oriente· Alla cena che si e' svolta in un ristorante di Bruxelles, 'Chez Marius', ha preso parte anche anche l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, Javier Solana, assieme al francese Dominique de Villepin, al tedesco Joschka Fischer e al britannico Jack Straw· ____________________ 24-APR-03 21:35 Usa: l'Fbi lancia l'allerta per le donne di Al Qaida Inviato avvertimento a tutte le sedi di polizia del Paese (ANSA) - NEW YORK, 24 APR - Le donne di Al Qaida preoccupano l'Fbi, che ha avverto tutte le sedi delle forze di polizia locali e statali negli Usa perche' stiano in guardia·Nel suo bollettino settimanale d'intelligence per le polizie di tutto il paese, l'Fbi ha sviluppato i contenuti di un'allerta globale lanciata lo scorso mese per le ricerche di Aafia Siddiqui, una biologa vissuta per anni a Boston che potrebbe essersi messa al servizio di Al Qaida· _____________________ 24/04 18:25 Iraq,Onu proroga "petrolio contro cibo" Il Consiglio
di Sicurezza Onu ha prorogato fino al 3 giugno prossimo le modifiche al
programma "petrolio in cambio di cibo" che autorizzano il Segretario generale
a gestirne i contratti umanitari. La proroga "consentirà ad Annan di pianificare
meglio la consegna di scorte umanitarie al popolo iracheno", ha detto
l'ambasciatore americano Negroponte auspicando la fine delle sanzioni.
Il 3 giugno coincide con la naturale scadenza del contratto finora concesso
all'Iraq. ___________________ 24/04 17:35 Iraq, tensioni tra Annan e Washington Un nuovo
appello del segretario Onu, Annan, affinché le forze occupanti rispettino
la Convenzione di Ginevra garantendo ordine e sicurezza in Iraq ha provocato
una risposta irata degli Usa. L'ambasciatore americano presso le Nazioni
Unite a Ginevra, Moley, ha replicato: gli Stati Uniti si sono sforzati
fin dall'inizio di rispettare i propri obblighi. "E' quantomeno strano
-ha aggiunto- che il segretario Onu senta di dover sollecitare la nostra
attenzione su questo". ____________________ Winnie Mandela condannata per frode e furto PRETORIA, Sudafrica (CNN) -- In un palazzo di Giustizia in stato di stretto controllo da parte delle forze di sicurezza, un magistrato sudafricano ha condannato giovedì Winnie Madikizela Mandela, ex moglie di Nelson Mandela, per frode multipla e furto continuato in relazione a uno scandalo di prestiti bancari. Il processo contro l'ex moglie di Mandela è durato per 9 mesi e si è concluso con la condanna degli imputati. Ma la pena non è ancora state resa nota. Winnie Mandela è imputata di 85 casi di frode e ladrocinio che potrebbero portare a una condanna massima di 15 anni di galera. Gli imputati erano accusati di aver ottenuto prestiti finanziari per i membri della Lega Femminile dell'African Nazional Congress, presieduto da Winnie Mandela. La donna avrebbe siglato fino a 50 lettere per richiesta di prestiti, ma la Lega Femminile aveva solo 8 dipendenti. Le accuse di furto sono invece relative a polizze funerarie che non sono mai state sottoscritte. Il magistrato
Peet Johnson e la corte hanno raggiunto un verdetto unanime. Johnson ha
anche dichiarato che "l'evidenza cumulativa dei crimini assume il valore
di testimonianza". La condanna getta una pensante ombra sul futuro politico
di quella che molti ritengono una delle madri della moderna nazione sudafricana.
Dal 1990 Winnie Mandela è stata coinvolta in numerosi scandali pubblici.
Nel 1991 è stata condannata anche a sei anni di carcere per un caso di
rapimento di minore, relativamente a 4 giovani attivisti. Successivamente
la pena è stata ridotta a due anni e quindi sospesa. Nel 1996 Winnie e
Nelson Mandela hanno divorziato. E ancora più recentemente Winnie è tornata
all'onore delle cronache per una lunga battaglia in Parlamento sulle sue
prolungate assenze. ___________________ RIVELAZIONI
«Saddam, aumentami la tangente» Così il laburista britannico Galloway
avrebbe tentato di farsi compensare per l’aiuto LONDRA -
Se si farà, sarà un processo memorabile: il deputato George Galloway,
che secondo documenti ritrovati a Bagdad ha ricevuto da Saddam Hussein
tangenti milionarie, minaccia da giorni di querelare il Daily Telegraph,
che ha pubblicato le carte trovate al ministero degli Esteri iracheno.
Ma dal ritiro nell’Algarve portoghese, dov’era quando s’è abbattuta su
di lui questa tegola, ancora non dà mandato ai legali. Eppure c’è chi
spera che il processo si faccia, perché sarebbe lo scontro frontale tra
due simboli dell’Inghilterra d’un tempo: da un lato lui, Galloway, laburista
all’antica dei quartieri rossi di Glasgow, ma amante dei piaceri se è
chiamato «Bollinger», come lo champagne, che da anni difende l’indifendibile,
cioè Saddam, con la scusa d’aiutare l’Iraq affamato dalle sanzioni; dall’altro
il Telegraph, bastione dei conservatori, che con questo scoop si conferma
difensore del patriottismo Tory. Tra l’ultimo epigono dei rossi (ci sono
tracce del minatore Arthur Scargill e del barone rosso Tony Benn, in Galloway)
e gli eredi della signora Thatcher, sarebbe una tenzone epica. Ma si farà?
Ieri sul deputato dell’Old Labour, bestia nera di Tony Blair, il Telegraph
ha inflitto una seconda accusa: in base a un nuovo documento, pubblicato
integralmente, Galloway avrebbe chiesto ancor più soldi agli iracheni,
ma Saddam in persona avrebbe fatto sapere che Bagdad non poteva permettersi
ulteriori spese. Si sa come, in base gli appunti trovati, funzionasse
il gioco: secondo il sistema «food for oil», nato per sfamare gli iracheni
malgrado le sanzioni, almeno un migliaio di società fornivano beni a Bagdad
in cambio di petrolio, che rivendevano. Un sistema non perfetto, se è
vero che molti restituivano a Saddam, come tangente, parte del ricavo.
Galloway, secondo il Telegraph, avrebbe partecipato al programma, tramite
un mediatore di Amman e due enti benefici da lui fondati, incassando somme
che si valutano sulle 375 mila sterline (mezzo milione di euro) all’anno.
Il deputato, naturalmente, nega tutto: dice che il giornale ha fabbricato
un falso, o è caduto in un tranello. Giura di non aver «mai visto, né
tantomeno venduto o comprato, un barile di petrolio». E dice che, poiché
il programma «food for oil» è gestito dalle Nazioni Unite, se lui è parte
del traffico ci dev’essere traccia a New York: controllate all’Onu se
le carte di Bagdad sono fondate. Il direttore del Telegraph, Charles Moore,
è tranquillo: «Quando si trovano documenti di questo tipo, bisogna per
prima cosa stabilire la loro validità a prima vista e poi sentire l’altra
versione della vicenda. Ciò è quanto abbiamo fatto, osservando perfettamente
le regole giornalistiche». Come dire: se Galloway querela, spetta a lui
dimostrare al processo che i documenti sono falsi. Compito arduo: un’altra
personalità citata in quelle carte, Lord Waverley, che aveva progettato
d’incontrare Mohammed Saeed Sahaf, ultimo portavoce di Saddam, dice che
«non c’è motivo di pensare che i documenti siano falsi». Altri, come l’ex
ministro Robin Cook, citato perché tre anni fa avrebbe prospettato al
collega russo Igor Ivanov la fine della «no fly zone» sull’Iraq in cambio
dell’impegno di Saddam a non usare l’aviazione, si rifiutano di fare commenti.
Insomma, le carte trovare dal Telegraph possono riservare ancora sorprese:
basti pensare che David Blair, il giornalista che le ha trovate, ha prelevato
anche un fascicolo intestato «Francia». Con il clima di vendetta che s’è
creato contro Jacques Chirac, non stupirebbero nuove, esplosive, rivelazioni.
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