NOTIZIARIO del 20 giugno 2003

 
     

Minori figli di un dio minore
di Rita Guma

"Lei paghera' per tutti". Questa frase mi e' rimasta impressa. Non ricordo a quale guerra africana si riferisse, ne' in quale anno o in quale posto si sia verificato il fatto, ma ricordo che il capo dei miliziani che aveva circondato il villaggio prese una bimba di pochi anni con il braccino spezzato, la violento' e poi le sparo', uccidendola, perche' doveva pagare per tutti gli abitanti del suo villaggio, colpevoli di qualche misfatto (se ne trova sempre uno per giustificare una violenza).

Nelle guerre, nei dopoguerra ed anche senza guerre, ogni volta che "il sonno della ragione genera mostri", come diceva Goya, le prime e piu' numerose vittime sono sempre i bambini. Il tasso di malnutrizione infantile fra i circa 80000 bambini liberiani fuggiti dalla guerra aveva raggiunto il 25% gia' qualche settimana fa, secondo l'Unicef, e fra le vittime dei nuovi atti di violenza contro i civili moltissimi sono i minori.

Moltissime le vittime fra i bambini negli orribili scontri razziali ruandesi di qualche anno fa, tanti in Africa i bambini usati nelle interminabili guerre locali come soldati, e drogati con allucinogeni per affrontare la paura della morte e delle violenze perpetrate.

Fra gli oltre cento indigeni massacrati in Colombia dall'inizio dell'anno buona parte sono bambini.

In Brasile i bambini delle favelas sono vittime della "caccia all'uomo" da parte di commandos, con l'approvazione di talune autorita'. In Paraguay, dove la meta' della popolazione ha meno di 18 anni, il 20% e' sottoalimentato ed un altro 10% non frequenta alcun tipo di scuola.

In Etiopia ed altri Paesi dell'Africa a rischio desertificazione, in Tasmania ed in altri Paesi asiatici, dove gruppi di profughi vivono in accampamenti per sfuggire a guerre civili o a persecuzioni razziali, mancando l'acqua prosperano le malattie che mietono vittime fra i bambini.

Se in molti Paesi islamici alle bimbe viene praticata l'infibulazione, in Nordafrica i maschietti vengono costretti a fungere da fantini nelle corse dei cammelli, con conseguenze gravi per la psiche, l'apparato riproduttivo e a volte per la vita.

In Africa centrale e occidentale bambini di sei sette anni vengono tratti in schiavitu' e "deportati" dalla campagna in citta' o verso l'occidente per lavorare senza cibo ne' abiti sufficienti, senza istruzione ne' controlli medici. In America del Sud e soprattutto in diversi Paesi asiatici, come la Thailandia, i bambini alimentano fin dalla piu' tenera eta' l'industria del sesso. Moltissime le vittime incolpevoli dell'AIDS, contratto fin dalla tenera eta' da "partner" infetti o ereditato dalle madri.

La tratta dei minori interessa anche alcuni paesi dell'est europeo da cui l'"occidente" ha "importato" circa 6000 minori. E' stata recentemente bloccato in Gran Bretagna un traffico di bambini ed in Italia sono almeno 700 le minorenni costrette a prostituirsi, mentre solo 200 si avvalgono dei programmi di protezione dopo aver denunciato i loro aguzzini. Le piccole vittime (almeno due milioni nel mondo) sfruttate nell’industria del sesso o come manodopera a basso costo, rendono ogni anno alle bande criminali che gestiscono questa tratta circa 1,2 miliardi di dollari.

Difficile la collaborazione delle polizie internazionali contro questi traffici, sia perche' i trattati internazionali contro la criminalita' vengono spesso sottoscritti ma non ratificati, sia perche' spesso in molti Paesi non e' prevista neppure l'estradizione per molti reati.

Ma l'Occidente non e' soltanto impreparato ad affrontare questo aspetto della criminalita' internazionale: oltre a trattare talora male i suoi stessi figli (e' di ieri l'allucinante notizia dei genitori incestuosi on line, scoperta da don Di Noto), spesso non accoglie chi fugge dalla morte per miseria ne' dalle persecuzioni politiche. In Italia i bambini alla deriva sulle zattere non vengono trattati diversamente dagli adulti che vi annegano. Dall'altra parte del mondo, in Australia, oltre cento bambini - in prevalenza afghani, iraniani e iracheni - vivono praticamente prigionieri da anni dei campi profughi in attesa che alle loro famiglie venga dato il permesso di soggiorno.

Piu' facile sborsare denaro per tamponare le varie emergenze e mettersi temporaneamente a posto la coscienza. La Commissione europea stanzia ogni anno almeno 600 milioni di euro per le crisi "dimenticate" del mondo, ma intanto il Fondo mondiale per i vaccini denuncia la necessita' di oltre 1 miliardo di dollari per immunizzare i bambini più poveri di mondo, dato che sono solo 30 i milioni di bambini vaccinati fino ad ora nei 71 Paesi cui viene offerto questo tipo di assistenza.

Fra i Paesi che hanno risposto all'esigenza vaccini e vitamine, la Svezia, che ha recentemente donato circa 5.6 milioni di dollari per interventi dell'UNICEF in Etiopia, nelle aree affette da siccità, per fronteggiare l'emergenza cibo, acqua pulita e vaccinazioni. Erik Korsgren, consigliere dell'Agenzia svedese per la cooperazione allo sviluppo internazionale in Etiopia ha dichiarato: "Speriamo che altri donatori seguano il nostro esempio, contribuendo a soddisfare le necessità dei bambini etiopici, sia quelle immediate che quelle a lungo termine."

Noi dell'Osservatorio sulla legalita' Onlus, essendo impegnati anche sul fronte della pace e dei diritti umani, ce lo auguriamo con lui, ma ci chiediamo se lo sforzo fatto per sanare gli errori dell'Occidente nei confronti della parte "minore" del Terzo Mondo sara' mai pari all'impegno messo nello sfruttarla e usarla a piacimento per giocare alla guerra o all'"amore".

Bollettino Osservatorio

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